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ci dumque, cresce sempre la comprehensione de
l emisfero, et il lume, il quale quanto piú il diametro
si disminuisce, tanto d avantaggio si viene ad riunire:
di sorte che se noi fussemo piú discosti da la luna; le
sue inacchie sarrebono sempre minori, sin alla vista
d un corpo piccolo et lucido solamente.
SMI. Mi par aver intesa cosa non volgare, et non di po-
ca importanza: ma di grazia vengamo al proposito de
l opinion di Eraclito, et Epicuro; la qual dite che può
star costante contra le raggioni perspettive, per il di-
fetto de principii già posti in questa scienza. Or per
scuoprir questi difetti, et veder qualche frutto de la
vostra invenzione: vorrei intendere, la risoluzione , di
quella raggione, co la quale molto demostrativamente
si prova, ch [il] sole, non solo è grande, ma anco più
grande che la terra. Il principio della qual raggione, è
che il corpo luminoso maggiore spargendo il suo lu-
me in un corpo opaco minore: de l ombra conoidale
produce la base in esso corpo opaco, et il cono oltre
quello ne la parte opposita, come ne la seguente figu-
ra M corpo lucido dalla base di C la quale e terminata
per HI, manda il cono de l ombra ad N punto. Il cor-
po luminoso minore avendo formato il cono nel cor-
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po opaco maggiore; non conoscerà determinato loco,
ove raggionevolmente possa designarsi la linea de la
sua base, et par che vada a formar una conoidale infi-
nita, come quella medesma figura A corpo lucido dal
cono de l ombra ch è in C corpo opaco; manda quelle
due linee CD, CE le quali sempre piú et piú dilatando
la ombrosa conoidale: piú tosto correno in infinito,
che possino trovar la base che le termini. La conclu-
sione di questa raggione, è che il sole è corpo piú
grande che la terra, per che manda il cono de l ombra
di quella, sin appresso alla sfera di Mercurio, et non
passa oltre. Che se il sole fusse corpo lucido minore;
bisognarebbe giudicare altrimente: onde seguitareb-
be che trovandosi questo luminoso corpo ne l emisfe-
ro inferiore; verrebbe oscurato il nostro cielo in piú
gran parte che illustrato: essendo dato o concesso,
che tutte le stelle prendeno lume da quello.
TEO. Or vedete come un corpo Iuminoso minore può
illuminare piú della mittà d un corpo opaco piú gran-
de. Dovete avvertire quel che veggiamo per esperien-
za. Posti dui corpi de quali l uno è opaco, et grande
come A; l altro piccolo lucido come N, se sarà messo
il corpo lucido nella minima, et prima distanza, come
è notato nella seguente figura, verrà ad illuminare se-
condo la raggione de l arco piccolo stendendo la linea
Bl. Se sarà messo nella seconda distanza maggiore,
verrà ad illuminare secondo la raggione de l arco
maggiore EF, stendendo la linea B2. Se sarà nella ter-
za, et maggior distanza, terminarà secondo la raggio-
ne de l arco piú grande CH terminato da la linea B3.
Dal che si conchiude che può avvenire che il corpo
lucido B servando il vigore di tanta lucidezza che pos-
sa penetrare tanto spacio, quanto a simile effetto si ri-
chiede; potrà, col molto discostarsi comprendere al
fine arco maggior che il semicircolo: atteso che non è
raggione che quella lontananza ch ha ridutto a tale il
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corpo lucido che comprenda il semicircolo, non pos-
sa oltre promoverlo a comprendere di vantaggio. An-
zi vi dico de piú, che essendo ch il corpo lucido non
perde il suo diametro se non tardissima et difficilissi-
mamente: et il corpo opaco (per grande che sia) faci-
lissimamente, et improporzionalmente il perde: però
si come per progresso de distanza dalla corda minore
CD è andato a terminare la corda maggiore EF et poi
la massima GH la quale è diametro: cossí crescendo
piú et piú la distanza, terminarà l altre corde minori
oltre il diametro, sin tanto ch il corpo opaco tramez-
zante non impedisca la reciproca vista de gli corpi
diametralmente opposti. Et la causa di questo è che
l impedimento che dal diametro procede: sempre con
esso diametro si va disminuendo piú et piú, quanto
l angolo B si rende piú acuto. Et è necessario al fine
che l angolo sii fatto tanto acuto (per che nella fisica
divisione d un corpo finito è pazzo chi crede farsi
progresso in infinito, o l intenda in atto o in potenza)
che non sii piú angolo, ma una linea, per la quale dui
corpi visibili oppositi possono essere alla vista l un de
l altro; senza che in punto alcuno, quel ch è in mezzo,
vaglia impedire: essendo che questo ha persa ogni
proporzionalità et differenza diametrale, la quale ne i
corpi lucidi persevera. Però si richiede che il corpo
opaco che tramezza, ritegna tanta distanza da l un et
l altro, per quanta possa aver persa la detta propor-
zione, et differenza del suo diametro: come si vede et
è osservato nella terra; il cui diametro non impedisce [ Pobierz caÅ‚ość w formacie PDF ]

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